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Rom, quando la notte calò su Milano
Nel volume “I rom di via Rubattino, una scuola di solidarietà” la storia degli sgomberi dei campi nomadi e di un pugno di mamme milanesi che tengono accesa la luce dell’umanità.
30/11/2011
“Rom e cittadini milanesi dentro al campo, uomini in divisa fuori”, così Flaviana Robbiati, maestra della scuola elementare Pini di Milano, racconta lo sgombero dei 350 rom romeni della baraccopoli di via Rubattino. Un’operazione gonfiata ad arte per rassicurare i cittadini milanesi circa la presenza, spesso guardata con diffidenza e con sospetto, dei rom. Mentre in Consiglio comunale si festeggia la giornata per i diritti dell’Infanzia, le istituzioni lasciano per strada bambini di pochi giorni nel freddo della notte, senza neanche una coperta. Ma questa operazione crea una reazione inaspettata: i cittadini del quartiere, con le scuole in prima fila, si mobilitano in favore dei rom.
Sarebbe bello vivere in una società più giusta, dove tutti avessero una casa degna di tale nome, un lavoro col quale mettere a frutto per sè e per gli altri i propri talenti, condizioni di vita dignitose . L’ Armonia regnerebbe allora nel nostro mondo, dove tutti gli uomini -abitanti di questo nostro pianeta- come in una meravigliosa orchestra, darebbero il loro contributo al formarsi di questa meravigliosa musica. Un’ utopia ? Forse sì. Ma se ognuno di noi cominciasse a pensarla, dentro di sè, a desiderarla, essa stessa uscirebbe piano
piano da sè per penetrare nel mondo intorno, si trasformerebbe a poco a poco in azioni concrete come quelle che abbiamo visto e l’ utopia diverrebbe possibile.
Grazie per questo articolo.
Patrizia G.
Andremo avanti con forza, anche se non tutti pensano la musica. Grazie per il commento Patrizia!